Cima Pisciadu'

Da passo Gardena, nel gruppo del Sella, tra ghiaioni, valloni, tratti attezzati ed un meraviglioso laghetto alpino.


Il Sella è un imponente gruppo dolomitico costituito da un articolato complesso di altopiani, giganteschi monoliti e numerose cime prossime ai 3.000 metri alcune delle quali raggiungibili con relativa facilità attraverso percorsi escursionistici a tratti attrezzati per facilitare la salita e garantire una maggiore sicurezza. La Cima Piciadù si trova al limitare settentrionale del gruppo: una montagna di elevazione ragguardevole, molto panoramica e caratterizzata da un bellissimo lago glaciale che giace proprio alla base delle sue pareti verticali. La via di salita “normale” (sentiero 666 che coincide con un tratto dell’Alta Via n.2 delle Dolomiti) prende avvio dal Passo Gardena e con un iniziale lungo traverso si porta all’imbocco della Val Setus, in pratica un vastissimo brecciaio che si risale con numerose svolte sino a giungere alla base di verticali pareti rocciose che ne chiudono la testata. Giunti al termine del ghiaione ha inizio un lungo tratto attrezzato con cavi che quasi sempre non risultano necessari per la progressione data la presenza di ottimi appigli lungo il tracciato e solo di quando in quanto alcune staffe forniscono dei punti di appoggio nei punti più esposti e con fondo di roccia molto levigata. Il tratto attrezzato consente di superare gli ultimi cento metri di salita che portano ad uscire dalla Val Setus con un primo notevole colpo d’occhio sul Piz da Lech che si impenna dal pianoro in cui ci troviamo; pochi minuti di cammino in piano e si giunge al Rifugio Cavazza dietro al quale si scopre il lago Pisciadù, uno specchio d’acqua cristallino e di un verde intenso ospitato in una conca glaciale, circondato da vasti ghiaioni ed una corona di cime tra cui è anche la meta della nostra escursione. L’ambientazione del rifugio e del lago è formidabile e non c’è niente di meglio che soffermarsi a sorseggiare un caffè comodamente seduto a rimirare questo incanto naturale. Dopo la doverosa sosta il cammino prosegue aggirando il lago ed iniziando a risalire su sentiero la Valle di Pisciadù rimanendone sul lato a ridosso delle pareti della omonima cima sino a giungere ad un nuovo tratto attrezzato con funi, anche questo abbastanza facile ma sempre prestando attenzione nei tratti un poco più esposti o poveri di appigli, che introduce nella laterale Val di Tita da risalire interamente sino all’omonimo valico dove su di un grande masso sono riportate alcune indicazioni tra cui la direzione da prendere per la Cima Pisciadù. Dal valico di Tita, se non ci sono nebbie, si può già vedere la croce della vetta che si raggiunge con una divertente e semplice arrampicata seguendo la fila dei bolli rossi attraverso gradoni di rocce e qualche breve traccia di sentiero. Dalla cima, se c’è buona visibilità, il panorama risulterebbe di sicuro molto ampio ma oggi il meteo è piuttosto variabile e le nubi vanno e vengono di continuo a celare l’orizzonte limitando la visuale sulle maggiori quote del Sella all’intorno, che costituiscono comunque un avvincente scenario.